L’invecchiamento cutaneo: cause e rimedi naturali
L’INVECCHIAMENTO CUTANEO: CAUSE E RIMEDI NATURALI
Con l’avanzare dell’età, i fattori ereditari ed ambientali diventano più evidenti sulla pelle. Le rughe, la pigmentazione alterata e la perdita di tono sono tutte trasformazioni della pelle associate all’invecchiamento cutaneo.
Le rughe e le linee d’espressione diventano più visibili a causa del rilassamento e del deterioramento delle fibre di collagene ed elastina, responsabili dell’elasticità e del tono della pelle.
Le cause dell’invecchiamento cutaneo sono di tre tipi:
1)Invecchiamento intrinseco: detto anche “CRONOINVECCHIAMENTO”, avviene in modo continuo in quanto, con il passare degli anni, i processi del corpo rallentano e le cellule della pelle non vengono sostituite in modo così rapido come una volta. La riduzione della velocità con la quale vengono prodotti nuovo collagene ed elastina porta alla formazione di rughe e le linee di espressione appaiono più definite. Un assottigliamento della pelle provoca anche una perdita delle proprietà protettive dell’epidermide, contribuendo ulteriormente alla disidratazione e rendendo più visibili i segni dell’invecchiamento.
Il principale responsabile del cronoinvecchiamento è il DNA che rende ciascuno di noi un essere unico ed irripetibile; ecco perché alcuni mostrano meno anni di quelli che hanno e altri ne dimostrano di più.
Questo tipo di invecchiamento non riguarda solo la pelle ma l’intero organismo.
Da che cosa è costituito il DNA? Quali sono le cause di un invecchiamento ed una senescenza precoce?
I TELOMERI sono delle protezioni alle estremità dei nostri cromosomi che prevengono il danneggiamento del resto del materiale genetico. La lunghezza del telomero definisce sia la longevità di una persona sia la sua propensione ad un rapido invecchiamento. È fisiologico che i telomeri si accorcino progressivamente con l’avanzare dell’età; il loro eccessivo e rapido accorciamento costituiscono una minaccia alla stabilità del nostro Dna, inducendo senescenza ed invecchiamento cellulare precoce.
2)Invecchiamento estrinseco: ovvero il “FOTOINVECCHIAMENTO”, è in gran parte il risultato dei danni alla pelle provocati da fattori ambientali, in particolare dai raggi UV, che diminuiscono l’elasticità della pelle e aumentano la comparsa dei radicali liberi. I raggi UV influiscono negativamente anche sull’attività di produzione di pigmenti, così come sul sistema immunitario della pelle, provocando la prematura comparsa di rughe, perdita di elasticità, pelle secca e ruvida, presenza di capillari dilatati su guance, naso e orecchie, macchie solari, desquamazione, cheratosi e problemi più gravi come i tumori della pelle. La regolare esposizione a condizioni climatiche estreme può essere un altro fattore dell’invecchiamento estrinseco della pelle, così come altri fattori possono essere lo stile di vita, il fumo e lo stress.
In conclusione, il danno cutaneo è generato, in questo caso, sia per uno stress a livello ossidativo sia per carenza di antiossidanti.
3) INFLAMMAGING: invecchiamento causato dall’infiammazione cronica.
Il termine “inflammaging” è la crasi di 2 parole: «infiammazione e aging (invecchiamento)», una relazione decisamente pericolosa, in quanto fa riferimento ad uno stato infiammatorio cronico, di basso grado, che appare durante il processo di invecchiamento. Durante un processo infiammatorio il nostro corpo produce delle sostanze tossiche (CITOCHINE) per contrastare l’infiammazione: tuttavia una volta debellata la causa dell’infiammazione queste sostanze devono essere riassorbite dal nostro corpo. Se così non avviene, continuano ad intossicare il nostro corpo in maniera lenta e silente, creando danni a carico di organi ed apparati.
CONSIGLI DEL NATUROPATA
Per proteggere la nostra pelle dalle tre cause dell’invecchiamento bisogna adottare un’alimentazione mirata, ricca soprattutto di antiossidanti; tra la frutta ricordo i frutti di bosco (mirtilli, lamponi, ribes, more e uva nera (ricchi di bioflavonoidi), le albicocche (ricche di vitamina A), gli agrumi ed i kiwi (ricchi di vitamina C).
Tra le verdure i pomodori (per il loro contenuto in licopene), le carote (ricche di carotenoidi) e le crucifere (ad alto contenuto di vitamina C e B).
Vanno inoltre presi in considerazione alcuni integratori per rallentare l’azione dei radicali liberi e promuovere la rigenerazione del tessuto connettivo. Tra questi ricordo:
ASTAXANTINA è un pigmento di colore rosso-arancio che abbonda nel guscio dei crostacei, nel salmone e in alcune microalghe. Appartiene alla famiglia dei CAROTENOIDI. La principale caratteristica è di essere un eccezionale ANTIOSSIDANTE, proteggendo le membrane cellulari dall’attacco dei radicali liberi e dalle radiazioni ultraviolette. Tali attività si tradurrebbero particolarmente nella difesa da danni generati dai raggi UV con conseguenti problemi: eritema, papule, vescicole e scottature.
PICNOGENOLO: è polifenolo naturale appartenente alla classe dei bioflavonoidi, presente in concentrazioni particolarmente elevate nella CORTECCIA DEL PINO MARITTIMO FRANCESE. Ha la funzione di essere antiossidante e per questo utile soprattutto nel periodo estivo quando ci si espone di più al sole. Previene il fotoinvecchiamento da eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti, e la formazione di rughe ed eritemi solari. Un’altra funzione è quella di essere un antipertensivo perché dilata le arterie grazie alla sua azione vasodilatatrice aumentando l’ossido nitrico prodotto dai macrofagi.
Consiglio di assumere l’astaxantina prima dell’esposizione ai raggi solari, mentre il picnogenolo dopo l’esposizione.
LISINA: è un amminoacido essenziale che il nostro organismo non è in grado di produrre, ma che deve introdurre attraverso l’alimentazione e l’integrazione. Partecipa, grazie alla sua azione sinergica con la vitamina C, alla formazione del collagene, una proteina fibrosa che è parte costituente di alcuni tessuti connettivi, della pelle, delle ossa e delle cartilagini. Essa è presente soprattutto nella carne, nel formaggio, nei semi di amaranto, nel latte, nelle uova, in alcuni pesci (merluzzo e sardine) e nei legumi. Al contrario è scarsamente presente nei cereali. Dosaggi consigliati circa 400-500 mg giornalieri.
Dott.ssa Maria Chiara Destro