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La fisiognomica del piede: pillole di riflessologia plantare orientale. Parte I

LA FISIOGNOMICA DEL PIEDE: PILLOLE DI RIFLESSOLOGIA PLANTARE ORIENTALE:  PARTE1

Si sente spesso parlare di “fisiognomica”, intesa come l’arte di dedurre le caratteristiche psico fisiche di una persona, attraverso la lettura dei segni del viso.

Padre fondatore dell’Ars Medica e della fisiognomica fu Ippocrate, che introdusse un sistema interpretativo-diagnostico che considerava l’uomo integrato nella natura e nelle sue leggi. A lui si deve la teoria umorale e dei quattro temperamenti ippocratici BILIOSO, SANGUIGNO, MELANCONICO, FLEMMATICO che, strappando la pratica medica alle credenze superstiziose, ha tracciato linee guida atte a giustificare i disequilibri e le malattie all’interno di una concezione olistica.

Non si sente quasi mai parlare della “fisiognomica del piede”, forse perché essendo una parte del corpo spesso nascosta da indumenti, passa inosservata e per questo poco considerata. Il piede è fondamentale per la nostra postura, per il sostegno, per camminare, saltare, per la fuga, per l’attacco, per interagire con l’ambiente esterno attraverso le capacità sensoriali e riflette come uno specchio le condizioni delle parti più profonde degli organi e dei visceri, nonché delle emozioni ad essi collegate.

Se i piedi appoggiano bene e sostengono bene, la mente cambia; i piedi hanno molta relazione con la mente, ovvero sia permettono di realizzare lo scopo della nostra mente!

IMPARARE AD APPOGGIARE BENE I PIEDI E’UN’ARTE.

Nel mondo contemporaneo si dà troppa importanza alla testa e poco ai piedi; le calzature vengono scelte per gusto estetico e non per creare beneficio ai piedi. Ad ogni problema del piede corrisponde uno squilibrio nella salute dell’organismo; ad ogni dito del piede corrisponde un organo, quindi maggiore è lo squilibrio di un dito rispetto agli altri, maggiore sarà lo squilibrio dell’organo che rappresenta.

Ma quali sono le cose da osservare in un piede?

La forma, l’angolazione di apertura rispetto al bacino, il calore, l’odore che emana, la lunghezza, larghezza e proporzione delle dita, la presenza di tagli, fessurazioni, calli, vesciche, la discrepanza tra corporatura e grandezza del piede, il modo di appoggiarli a terra, la sensazione di “pieno” o di “vuoto” al tatto.

Entriamo nel dettaglio di alcune caratteristiche:

-quando il piede appoggiato a terra è molto aperto (oltre i 45°) può indicare una persona estroversa, mentre piedi chiusi rivolti verso l’interno una persona introversa e timida. Se da distesi a pancia in su i piedi sono aperti circa a 45°, la persona ha un buon stato energetico, se invece sono molto aperti (quasi a toccare la superficie di appoggio), indica una carenza energetica a livello di reni e quindi probabilmente la persona è scarica e quasi sicuramente molto stanca.

-Se il piede è costantemente freddo c’è uno sbilanciamento a livello di liquidi corporei e l’energia (Qi) non riesce a circolare bene lungo i meridiani; se invece il piede è troppo caldo e sudato c’è un eccesso di calore quindi di infiammazione. La temperatura del piede deve rappresentare la giusta proporzione tra “fuoco” ed “acqua” presenti nel corpo ovvero sia deve rappresentare il giusto bilanciamento di umidità.

-Se la parte superiore del piede è molto inarcata (“piede equino”) e nelle scarpe si consuma di più la suola esterna, è probabile che sia abbiano spesso squilibri a livello digestivo la cui funzionalità è governata dal sistema “Terra”. A livello psichico, si tende spesso ad avere rimuginio mentale, con pensieri ossessivi di cui si fa fatica a liberarsene. Se invece la parte inferiore del piede non presenta un’adeguata inarcatura (“piede piatto”) e si consuma di più la suola interna, c’è uno squilibrio al livello di vescica biliare, sistema “Legno” che potrebbe creare fastidi a livello intestinale ed intossicazioni di varia natura.

-Le dita del piede sono molto collegate con la testa, infatti in riflessologia plantare vengono trattate per i vari tipi di mal di testa.

Il primo dito del piede, l’alluce, viene chiamato “dito padre” in quanto è il dito che dà sostegno ed equilibrio a tutto il corpo, quindi è il più importante. Senza alluce non c’è possibilità di muoversi bene. Bisogna averne cura, soprattutto calzando scarpe adeguate, non troppo appuntite, altrimenti si rischia col tempo che si formi la “cipolla” (alluce valgo) oppure che si sovrapponga alle altre dita del piede. E’ in relazione con l’organo genitale maschile. Trattare l’alluce allevia qualsiasi tipo di mal di testa

Il secondo dito, l’illice, chiamato in Cina “dito che cammina” se è più lungo degli altri indica persone la cui propensione è quella di camminare e di viaggiare; indica iperattività del sistema nervoso, quindi una persona sempre ricca di idee ed obiettivi che a volte non si sa concedere le giuste pause di riposo rimanendo costantemente in tensione. Trattare l’illice allevia il mal di testa causato da problemi legati all’energia dello stomaco.

Il terzo dito, trillice, quando è più corto indica una predisposizione al diabete. Trattare questo dito allevia mal di testa collegati alla calotta.

Il quarto dito, pondolo, quando risulta più grassotello degli altri è indica uno squilibrio della vescica biliare, collegata spesso a persone che tendono a perdere la pazienza frequentemente e che si auto intossicano facilmente facendo fatica ad eliminare le tossine. Questo dito quando viene trattato migliora i mal di testa posizionato a livello di tempie.

Il quinto dito, mignolo, è il dito “figlia” collegato con gli organi genitali ed il mondo femminile. Molto spesso lo si trova ripiegato sotto il dito pondolo ad indicare una debolezza del sistema “acqua” con predisposizione ad avere una carenza energetica globale. Questo dito quando viene trattato migliora i mal di testa posizionati sulla nuca causato da un colpo di freddo.

Dott.ssa Maria Chiara Destro

 

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