Malattie infiammatorie croniche dell’intestino: Rettocolite ulcerosa e Morbo di Crohn
MALATTIE INFIAMMATORI CRONICHE DELL’INTESTINO: RETTOCOLITE ULCEROSA E MORBO DI CROHN
Si tratta di patologie croniche correlate alla mucosa intestinale che coinvolgono il retto ed il tratto del sigma nella Rettocolite ulcerosa, mentre nel morbo di Crohn qualsiasi parte dell’intestino soprattutto ileo-duodeno e colon, fino ad estendersi a stomaco ed esofago.
Le cause sono ancora sconosciute ma quelle più accreditate sono:
- infettivo-batterica, con alterazione del microbiota intestinale;
- genetica su base ereditaria;
- psico emotiva, in quanto questi soggetti hanno avuto un trascorso di tipo traumatico-stressogeno;
L’esordio della malattia è spesso improvviso nella rettocolite, mentre risulta graduale nel morbo di Crohn.
La rettocolite ulcerosa vede coinvolta solo la parete superficiale della mucosa, il morbo di Crohn tutta la parete intestinale (sia quella muscolare che sierosa) fino a creare aderenze tra le varie anse dell’intestino con possibili formazioni di masse, dall’aspetto “acciotolato”, granulomatoso, ulcerate per via dell’immunodeficienza primitiva caratterizzata dall’incapacità delle cellule fagocitiche (granulociti neutrofili, monociti e macrofagi) di uccidere i microorganismi che hanno catturato (fagocitati).
A livello sintomatologico in entrambi i casi si hanno spesso dolori, gonfiori addominali, diarrea (nei casi più gravi feci ematiche con ulcerazioni accompagnate da dolori simili a quelli degli attacchi di appendicite), emissione di muco rettale, stimolo all’evacuazione, perdita dell’appetito, dimagrimento, astenia, malassorbimento vit. B12, acidi biliari e lipidi.
Le complicanze delle due malattie sono la conseguenza diretta del processo infiammatorio che le determina, tra cui stenosi, fistole e ascessi (possono comparire pseudo polipi durante la rimarginazione dell’epitelio), ma anche osteoporosi, anemia carenziale, ritardo dell’accrescimento nei bambini.
Se non evidenziate in tempo queste malattie possono degenerare e portare a displasia dell’epitelio e nei casi più gravi a stati tumorali.
Gli accertamenti ed i metodi di indagine di queste patologie sono sia di tipo endoscopico che radiologico; molto utile anche la valutazione della calprotectina fecale, una proteina rilasciata dai globuli bianchi in presenza di un’infiammazione nel tratto gastrointestinale, la cui concentrazione nelle feci aumenta di conseguenza. Per tale motivo, la calprotectina può essere utilizzata come indicatore di infiammazione nei casi di malattie intestinali croniche, alcune infezioni di origine batterica o tumori dell’apparato digerente.
Entrambe le patologie hanno radici profonde psico emozionali con turbamenti avvenuti fin dalla tenera età. È emerso che le persone affette da Morbo di Crohn sono emotivamente vulnerabili, incapaci di raggiungere un adeguato aggiustamento dei propri problemi emotivi non risolti, confermando la presenza di stati depressivi. Un’altra loro caratteristica è l’inquietudine, l’irritabilità, l’impazienza e l’incapacità di restare inattivi, confermando l’ipotesi degli alti livelli d’ansia. Molto spesso sono dipendenti dagli altri, cercano l’approvazione e l’ammirazione sociale; questo causa difficoltà a liberarsi del rancore a seguito di una frustrazione, portando a trattenere dentro di sé le proprie emozioni e conflitti.
La colite ulcerosa è una malattia difficile da sopportare, che comporta un forte stress in quelle persone che si trovano a dover affrontare determinate situazioni della vita che richiedono un’attività particolarmente impegnativa verso cui si sentono impreparate. La spiegazione dei conflitti emotivi ha origine nella “perdita della figura chiave”: la comparsa dei sintomi seguirebbe, anche se non immediatamente, la perdita o la rottura reale o immaginata di una figura che fondamentale per il proprio sostegno esterno. Le situazioni scatenanti si possono riassumere in una rottura della relazione (effettivamente avvenuta o anche solo temuta) con la persona che svolgeva la funzione di sostegno esterno, oppure nella richiesta di prestazioni che la persona non si sente in grado di offrire, e nella paura di perdere la stima e l’approvazione della figura chiave.
CONSIGLI DEL NATUROPATA
Un corretto stile di vita, una sana alimentazione ed una mirata integrazione è alla base del protocollo di intervento.
ALIMENTAZIONE
A livello nutrizionale bisogna evitare tutto ciò che può irritare il colon, favorire la disbiosi intestinale e aumentare l’alterazione dell’epitelio intestinale; quindi eliminare zuccheri e farine raffinate, evitare in stato acuto GLUTINE, tutti gli alimenti contenenti semini come pomodori, kiwi, ananas, frutti di bosco, melanzane, semi oleosi. Inoltre, ridurre drasticamente l’assunzione di cibi acidi come latte e derivati agrumi, vino, alcolici, caffè. In caso di feci molli ridurre l’assunzione di cibi troppo ricchi in fibre fagioli, lenticchie, fave, cavolo, cavolfiore, melone, topinambur.
Assumere:
-omega 3 o con il pesce azzurro (salmone, sardine, sgombro) o sotto forma di olio di pesce;
–cereali integrali evitando quelli che potrebbero dare reazioni allergiche (frumento e d’orzo) farro, avena, quinoa, miglio
–verdura a foglia verde ricche di antiossidanti e di inulina ottima fonte nutritiva per i probiotici.
INTEGRAZIONE
Glutammina: è amminoacido essenziale, sintetizzato dall’organismo, tra le cui proprietà ha quella di ridurrebbe la permeabilità della mucosa intestinale e la conseguente aspecifica attivazione del sistema immunitario mucosale; ridurre i danni alla mucosa intestinale indotti dalla chemio e dalla radioterapia; tale effetto potrebbe rivelarsi prezioso nel trattamento della sindrome dell’intestino gocciolante, del colon irritabile e delle malattie infiammatorie intestinali in quanto salvaguarderebbe il normale turn-over cellulare, preserverebbe la corretta funzionalità del sistema immunitario, contrasterebbe il declino strutturale e funzionale in corso di sarcopenia e chachessia.
Colostro Bovino: simile per composizione a quello umano, è molto ricco di anticorpi, molecole ad azione antimicrobica, ormoni e fattori di crescita; permette di migliorare la funzione immunitaria, rinforzandola quando è poco attiva, equilibrandola quando è iperattiva. Ha inoltre la proprietà di stabilizzare la barriera intestinale (a livello di giunzioni serrate), migliorando la capacità di rigenerazione del tessuto gastro intestinale nonché di favorire il recupero in caso di ulcera e garantire i naturali processi di sviluppo degli epiteli enterici.
Boswellia serrata (Incenso francese) ricca di acidi boswellici, ha il compito di inibire i processi di infiammazione cronica tipici delle reazioni immunologiche, favorendo la sintesi di leucotreni e mediatori chimici.
Glycirrhiza glabra: (Liquirizia) molto conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà antispastiche ma soprattutto cicatrizzanti in caso di ulcere gastro intestinali.
FLORITERAPIA
Crowea: è il rimedio psicosomatico per eccellenza; allenta la contrattura di muscoli evitando i crampi e gli spasmi tipici di chi soffre di colite. Evita dunque la somatizzazione a livello intestinale (rabbia, tensioni, stress, ecc.). Aiuta a migliorare la digestione eliminando l’eccessiva acidità gastrica (associata spesso a squilibri del colon) ed intervenendo su eventuali ulcerazioni
Dog Rose: il fiore che lavora sulle paure che creano tensione. Come per il fiore Crowea, anche il Dog Rose è particolarmente indicato in tutti i casi di somatizzazione a livello gastrointestinale. Ridona serenità e calma.
Bahuinia: è il fiore che, tra le altre cose, lavora sulla valvola ileo-cecale, quella valvola che si trova nel punto in cui l’intestino tenue s’inserisce nel crasso e impedisce il passaggio dal colon al tenue. Con Bauhinia si lavora molto bene su disbiosi intestinale, intolleranze alimentari, coliche, gonfiori e dolori addominali da fermentazione.
Dott.ssa Maria Chiara Destro