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IL LATTE ED I SUOI DERIVATI: CIBO SI O NO?

IL LATTE ED I SUOI DERIVATI: CIBO SI O NO?

Il latte è l’alimento principe del vitello, da quando nasce a quando viene svezzato. Gli permette di crescere in maniera esponenziale. Successivamente nell’arco della sua vita il vitello non assumerà più il latte della vacca se non nel momento in cui lo riceverà sottoforma di liofilizzato o peggio ancora nelle farine animali, per ingrassarlo prima del macello. Il latte quindi è alimento del vitello non dell’uomo, questo appare ovvio, ma purtroppo con il latte si ottengono i formaggi, la panna, il mascarpone, il burro.

Per molto tempo il latte e i suoi derivati sono stati unanimemente considerati alimenti nutrienti e benefici, importanti per la crescita dei bambini e la salute degli adulti. Da qualche anno, però, la loro reputazione si è decisamente incrinata e oggi non è affatto raro trovare chi sostiene che latte, yogurt e formaggi siano alimenti nocivi, responsabili di una folta serie di disturbi e per questo andrebbero addirittura aboliti dalla dieta.

Facciamo un po’ di chiarezza!

Il prof. Franco Berrino epidemiologo dell’istituto Tumori di Milano è tra i primi a sconsigliare l’uso del latte in forte assunzione, soprattutto in menopausa. Non è vero che le donne che ne consumano di più subiscono meno fratture. Il fatto è che il latte ed i formaggi sono ricchi di proteine animali e queste sono le proteine più “ACIDE” che esistono. D’altra parte il primo sistema organico che viene automaticamente coinvolto per abbassare il livello di acidità è quello scheletrico: dopo aver mangiato proteine animali, le ossa cedono spontaneamente CALCIO, un antiacido e questo è documentato da una maggior presenza di calcio nelle urine delle persone che consumano più formaggi o latte.

Le proteine presenti nel latte provocano quindi un aumento di ACIDITA’ LATENTE con conseguente progressiva tendenza all’osteoporosi cioè all’indebolimento del tessuto osseo. Inoltre l’alta concentrazione di acidi grassi saturi (fattore di rischio per il diabete di tipo I) e di lattosio sono tutti elementi che ci devono spingere a ridurre molto la presenza di questo alimento sulla nostra tavola.

Tuttavia è meglio prediligere i FORMAGGI DI LATTE VACCINO O DI CAPRA/PECORA?

Rispetto al latte vaccino, il latte di capra/pecora contiene più ferro e calcio, per questo ha un alto potere saziante. Le sue proteine e suoi i grassi hanno una struttura molecolare meglio assimilabile dall’organismo e per questo è altamente digeribile. Il formaggio di capra è povero di colesterolo e calorie per questo è indicato nelle diete. Il latte di capra contiene fosforo e vitamine (in particolare la B2).

Quattro delle caratteristiche principali del formaggio di capra/pecora sono: lo scarso apporto di CALORIE, il basso contenuto di COLESTEROLO, la maggiore DIGERIBILITA’ ed il minor contenuto in CASEINA rispetto al latte vaccino, perché le sue proteine ed i grassi hanno una struttura molecolare meglio assimilabile.

Essendo ricco di nutrienti, il formaggio di capra è particolarmente adatto nell’alimentazione infantile. Grazie all’alto concentrato di taurina nel latte di capra, il formaggio di capra è considerato un energetico naturale.

Inoltre i formaggi di capra/pecora sono meglio tollerati dalle persone allergiche alle proteine del latte vaccino, che spesso soffrono di disturbi intestinali e in molti casi tendono al sovrappeso: in questi casi, il formaggio di capra nutre, non infiamma e sgonfia l’addome. Tuttavia le persone allergiche al lattosio devono escludere anche i  formaggi di capra in quanto il latte contiene questo zucchero.

In conclusione, per quanto enunciato sopra, ogni alimento va assunto nelle giuste quantità, perché l’eccesso porta sempre ad infiammazione ed intollerabilità. Quindi i formaggi vanno sì limitati nell’assunzione settimanale e se si assumono è meglio prediligere quali di capra e di pecora per la maggior digeribilità e minor potere infiammatorio, dato da un minor contenuto in caseina.

Dott.ssa Maria Chiara Destro        

 

 

 

 

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