Cristalloterapia: i benefici dell’ametista
CRISTALLOTERAPIA: I BENEFICI DELL’AMETISTA
Per avere buona cura di sé stessi bisogna seguire una routine quotidiana che comprende: meditazione, esercizio fisico, sana alimentazione, buona igiene, tutto il riposo necessario, indumenti adatti, una casa, il piacere, qualcosa su cui misurarsi a livello personale, amici e intimità. Mescolando questi fattori con una buona dose di amore si avrà una vita piena di soddisfazioni
Pietre e Cristalli possono essere una parte del mondo che ci circonda ad aiutarci a ristabilire l’equilibrio psicoenegetico. L’azione esercitata dalle pietre viene rafforzata dall’impegno consapevole di individuare le cause alla base del problema che si sta affrontando e dall’intento cosciente di risolverlo. Le pietre facilitano questa attività di riequilibrio. Tutta via siamo noi la vera causa dei problemi che ci affliggono, e solo noi possiamo imprimere una svolta significativa alla nostra vita e alla nostra guarigione. Pietre, gemme, essenze sono semplici ausili in tal senso e niente più!
Siccome le malattie emanano vibrazioni che si riflettono attorno al nostro corpo (nella cosiddetta aura) se poniamo pietre vicino al corpo, queste interagiranno con le vibrazioni intorno al corpo riequilibrando qualsiasi disarmonia. La cristalloterapia non sostituisce il medico o il terapeuta, ma in abbinamento ad esso, produce effetti più veloci di armonizzazione e recupero psicoenergetico.
Qualsiasi sia l’uso dei Cristalli (gioielli, rimedi, elisir, massaggiatori, pietre di meditazione, arredamento, ecc.) essi esplicheranno sempre il loro lavoro: quello di contornarci di energie purificatrici benefiche ed energetiche, utili per armonizzare tutto il campo aureo.
Entrando nello specifico della minerale analizzato in questo articolo, l’AMETISTA
E’ un quarzo il cui colore, generato da inclusioni di ferro, varia dal porpora violaceo al porpora fino al porpora rossastro.
Ci sono zonature di colore dovute ad imperfezioni della struttura cristallina. Per questo motivo viene spesso trattata termicamente a basse temperature.
L’origine è di tipo magmatica (spesso lo si trova in geodi o vene pegmatitiche o idrotermali). I giacimenti principali sono in Brasile, Zambia e Russia
La gemma di migliore qualità per il colore viene chiamata commercialmente “Ametista siberiana” e può far riferimento a qualsiasi giacimento.
Il nome deriva dal greco Amethustus che significa per non intossicare. Si credeva che bevendo su una coppa di ametista si potesse evitare l’ubriacatura e favorire la lucidità mentale.
E’ la pietra natale di coloro nati nel mese di Febbraio.
A livello di chakra riequilibra il sesto ed il settimo
Da un punto di vista cristalloterapico la gemma agisce su quattro livelli:
-spirituale: rafforza il senso di giustizia, la capacità critica, esalta l’introspezione, suggerendo al soggetto la sua saggezza interiore
-psichico: aiuta a superare sconforto e tristezza in caso di lutti o di perdite. Se la si pone sotto il cuscino favorisce la capacità onirica, dopo qualche giorno il sonno diventerà più ristoratore e profondo. In stato di veglia favorisce l’intuizione. Calma le emozioni violente e la rabbia.
-mentale: favorisce la concentrazione, l’efficienza dei processi di pensiero, aiuta ad affrontare le situazioni in maniera coerente.
-fisico: attenua dolori e tensioni soprattutto quelle collegate ad emicranie, ferite e gonfiori: E’ utile nelle malattie riguardanti il sistema nervoso, i polmoni e le vie respiratorie e la pelle. Regola la flora batterica ed il riassorbimento dei liquidi.
Modalità di impiego
Per avere effetti duraturi sul piano spirituale la gemma dovrebbe essere indossata costantemente (montata su anelli, medaglioni, spille).
Per avere degli effetti su piano psicologico sono consigliate le druse collocate nella propria casa, questo perché influenza positivamente la casa e chi la frequenta
A livello fisico si consiglia di tenere il minerale a contatto con la zona interessata oppure di ricorre all’assunzione della sua essenza soprattutto in caso di problemi al sistema nervoso e all’intestino
Per concludere, le pietre non dovrebbero mai diventare dei surrogati della nostra creatività o un mezzo per evadere dai nostri problemi, ma degli strumenti dai quali ricevere un valido aiuto per intraprendere la via dell’autoconsapevolezza e dell’autoguarigione.
Dott.ssa Maria Chiara Destro