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Mal di testa

Mal di testa 1.0: emicrania o cefalea?

MAL DI TESTA 1.0: EMICRANIA O CEFALEA?

Mal di testa: emicrania o cefalea? Scopriamo se ci sono delle differenze!

Quella tra emicrania e cefalea è, in realtà, una falsa contrapposizione perché non si tratta di due patologie distinte e in contrasto l’una con l’altra.

Quando parliamo di CEFALEA facciamo riferimento a qualsiasi dolore alla testa che percepiamo al di sopra di una linea immaginaria che collega l’occhio con l’orecchio. L’EMICRANIA è, di conseguenza, un tipo di cefalea con caratteristiche specifiche.

Dunque, cefalea e mal di testa sono sinonimi. Ne esistono più di 100 tipologie, divise generalmente in due categorie, cefalee primarie e cefalee secondarie.

Mal di testa

Mal di testa: emicrania o cefalea?

 

PARLIAMO DI CEFALEA

Quando il mal di testa non è connesso a nessuna altra patologia, si tratta di una CEFALEA PRIMARIA. Mentre quando compare come conseguenza di qualche altro problema (come la comparsa del dente del giudizio oppure la sinusite), si parla di CEFALEA SECONDARIA.

Non è l’intensità a distinguere i vari tipi di mal di testa, ma la LOCALIZZAZIONE del DOLORE, le cause e le potenziali conseguenze.

Dal punto di vista strettamente fisiologico il dolore avvertito alla testa durante un attacco di cefalea può essere causato da meccanismi diversi, come:

VASODILATAZIONE: distensione, trazione o dilatazione dei vasi sanguigni (arterie e vene) intra o extra cranici.

VASOCOSTRIZIONE Compressione, trazione o infiammazione dei nervi cranici

– Infiammazione, contrattura o compressione dei muscoli extracranici e cervicali

– Infiammazione delle meningi.

Il DISTURBO VASOMOTORIO è tipico dell’emicrania e della cefalea a grappolo, due forme di mal di testa molto diverse che hanno però in comune il meccanismo che fa scaturire il dolore. In entrambi i casi, infatti, l’insorgenza del dolore ha origine vascolare e dipende dall’alternanza di vasocostrizione e vaso dilatazione dei vasi sanguigni cerebrali. Questi prima si contraggono e poi si dilatano inducendo la crisi dolorosa.

La TENSIONE MUSCOLO TENSIVA è invece caratteristica della CEFALEA TENSIVA, originata dalla protratta contrazione dei muscoli della testa, del collo e delle spalle.

Mal di testa: la cefalea

Mal di testa: la cefalea

MAL DI TESTA: FATTORI SCATENANTI LA CEFALEA

Durante i mal di testa, i fattori che scatenano la contrazione e le tensioni muscolari della cefalea possono derivare da:

1. Stress.

Lo stress può essere il responsabile dello scatenamento degli attacchi emicranici quando raggiunge livelli elevati ma anche quando cala di colpo (ad esempio nel fine settimana quando il livello di stress per il lavoro e gli impegni settimanali decresce bruscamente).

2. Stimoli sensoriali.

Luci abbaglianti, riflessi, schermi luminosi, luci artificiali, rumori e odori intensi (profumi, smalto, vernice, benzina e prodotti per la pulizia).

3. Digiuno o disidratazione.

Saltare o ritardare un pasto (intenzionalmente o non intenzionalmente) o assumere scarse quantità di acqua.

4. Ormonale.

Questo fattore scatenante vale solo per le donne. I cicli mestruali scatenano gli attacchi emicranici in circa la metà delle donne. Tali attacchi insorgono solitamente nella “finestra mestruale” ovvero in un periodo che va da 2 giorni prima dell’inizio del flusso mestruale a 2 giorni dopo. Il fattore scatenante specifico sarebbe la caduta del livello di estrogeni (ormoni sessuali femminili) che avviene appunto prima del ciclo mestruale. Tale fenomeno avviene anche con la sospensione della pillola estro-progestinica (contraccettiva) e infatti in alcune donne emicraniche gli attacchi si presentano proprio in tale periodo. Alcune donne emicraniche riportano come fattore scatenante anche il periodo dell’ovulazione.

5. Sonno.

Dormire troppo poco o dormire troppo (rispetto ai ritmi a cui è abituato il paziente) può scatenare attacchi emicranici. Nel weekend il dormire qualche ora in più, spesso si unisce al calo dello stress settimanale costituendo un doppio trigger – quindi molto forte per diversi pazienti. Quella che viene chiamata “cefalea del weekend” (che non esiste nella classificazione internazionale delle cefalee) è di solito infatti un’emicrania scatenata da questi 2 trigger.

6. Meteo e condizioni ambientali.

Cambiamenti metereologici: arrivo di una perturbazione, vento, freddo umido, eccessiva esposizione al sole o in luoghi caldo-umidi. Variazioni di condizioni ambientali: rapidi passaggi di temperatura (passare rapidamente da luogo caldo ad uno freddo o viceversa) o prendere colpi d’aria (soprattutto con i capelli bagnati).

7. Alimentazione

Insaccati, formaggi stagionati, bevande dietetiche, alimenti contenenti glutammato di sodio, cioccolato. L’alcol (presente nel vino o in altre bevande alcoliche) scatena sicuramente attacchi emicranici in un certo numero di pazienti.

8. Esercizio fisico.

In alcuni pazienti gli attacchi emicranici insorgono dopo un esercizio fisico prolungato. E’ importante ricordare anche che esiste una forma di cefalea primaria da esercizio fisico oltre anche ad alcune forme secondarie (ovvero cefalee dovute a patologie specifiche, in particolare quelle secondarie ad anomalie vascolari e che pertanto devono essere esclude con attenzione).

9. Viaggi / Jetlag

Lunghi viaggi, cambio di fuso orario.

10. Altitudine

Le cause della cefalea possono essere riscontrate in maniera indiretta in altri disturbi come allergie, intossicazioni alimentari, cattiva digestione, disturbi ormonali o abuso di sostanza nervine.

Cefalea e sonno

Cefalea e sonno

PARLIAMO DI EMICRANIA

L’EMICRANIA, è la più importante tra le cefalee perché ha delle caratteristiche ben precise che la rendono invalidante per chi ne subisce un attacco.

Dal punto di vista scientifico, è una patologia del sistema nervoso centrale che colpisce in maniera particolare i neurotrasmettitori e i circuiti del dolore.

Nel caso dell’emicrania, il dolore è prolungato da un minimo di 4 ore fino a tre giorni e bisogna riscontrare almeno due tra le seguenti quattro caratteristiche:

-dev’essere un dolore pulsante;

-l’intensità è media o forte;

-l’attività motoria (anche attività quotidiane come camminare o salire le scale) peggiora la situazione;

-la localizzazione è unilaterale, ovvero su un solo lato della testa.

È molto frequente che in caso di emicrania compaiano anche uno o più sintomi collaterali come, appunto, nausea oppure fotofobia.

Il disturbo alla vista è, infine, la caratteristica che distingue l’emicrania comune da quella con aura.

In quest’ultimo caso, infatti, prima della comparsa del dolore alla testa vera e propria, compaiono luci o ombre nel campo visivo, problemi di sensibilità, difficoltà di concentrazione. Ciò avviene fino ad un massimo di un’ora prima della comparsa dell’emicrania vera e propria.

Mal di testa: l'emicrania

Mal di testa: l’emicrania

FATTORI SCATENANTI L’EMICRANIA

Le cause all’origine dell’emicrania non sono ancora state definite con esattezza. Si ritiene che l’eziologia possa essere connessa all’intervento di diversi fattori ambientali, biologici e genetici. Inoltre, alcune condizioni psicologiche sono tipicamente associate all’emicrania, tra cui la depressione e l’ansia.
Nel tempo si sono formulate diverse ipotesi.

  • La teoria principale è legata all’alterazione del sistema di regolazione del dolore. Questa è connessa ad una maggiore eccitabilità della corteccia celebrale (parte più esterna del cervello) e al mal funzionamento di una zona del tronco encefalico preposta al controllo degli stimoli dolorosi. L’effetto di questo meccanismo prevede il conseguente coinvolgimento delle fibre nervose del trigemino (una delle principali vie nervose coinvolte nella propagazione del dolore nel cranio).
  • La fluttuazione dei livelli ormonali può svolgere un ruolo importante. Alcune donne segnalano di soffrire di emicrania da due giorni prima a tre giorni dopo la comparsa del flusso mestruale, periodo che corrisponde alla diminuzione del livello di estrogeni. Anche lo squilibrio di alcuni messaggeri chimici, come le endorfine e la serotonina, che agiscono da analgesici naturali, potrebbe essere una causa di emicrania. Infatti, questi neurotrasmettitori contribuiscono a contrastare gli stimoli dolorosi. Durante l’emicrania, le fluttuazioni ormonali e/o gli stimoli neurochimici possono determinare una stimolazione esagerata dei nervi sensoriali (in particolare, delle fibre nervose del trigemino) che circondano i vasi sanguigni della testa e del collo. Ciò indurrebbe il restringimento del calibro dei vasi sanguigni, con una conseguente riduzione nell’apporto di sangue in particolari aree cerebrali. L’effetto fisiologico così determinato può giustificare la comparsa dei sintomi dell’aura. La successiva dilatazione dei vasi sanguigni può causare la sensazione vera e propria di dolore alla testa. Il meccanismo con cui i neurotrasmettitori e gli ormoni partecipano nell’insorgenza dell’emicrania non è ancora del tutto chiaro.
  • Secondo un’ulteriore ipotesi, l’emicrania potrebbe essere il risultato di una predisposizione costituzionale ereditaria a reagire a stimoli esterni ed interni. Come conseguenza, il cervello scatena l’attacco emicranico in soggetti geneticamente predisposti. In particolare, le emicranie sembrerebbero rispettare una tendenza ad essere trasmesse all’interno della stessa famiglia (in circa i due terzi dei casi) e sarebbero connesse alla presenza di un certo numero di varianti geniche specifiche, che aumentano il rischio che il disturbo si presenti.
Il mal di testa: l'emicrania

Il mal di testa: l’emicrania

MAL DI TESTA: CONSIGLI DEL NATUROPATA:

Prevenire il mal di testa è possibile, basta rispettare alcune semplici regole:

1)Controllare la propria DIETA

Per prevenire o evitare ulteriori peggioramenti del mal di testa si consiglia a livello alimentare di ridurre cibi o bevande ricchi di TIRAMINA. Gli alimenti che contengono di più questo amminoacido  sono i FORMAGGI STAGIONATI (compreso parmigiano e gorgonzola), RICOTTA E FORMAGGI SPALMABILI, INSACCATI, dado da brodo, alcool, caffeina, bevande contenenti caffeina, cioccolato, fritti, burro, carni grasse, pesce affumicato, bevande ghiacciate.

2)Eliminare o ridurre il FUMO

3)Svolgere un’adeguata ATTIVITA’ FISICA

4)Non assumere o mantenere a lungo POSIZIONI DEL CORPO SCORRETTE

5)ANSIA e STRESS

Fermarsi a riposare, coricandosi possibilmente a letto in una STANZA BUIA SENZA RUMORI. Questo permette di rallentare gli stimoli esterni quali luci, suoni, odori e movimenti corporei in modo da calmare la condizione stressogena e staccare dalla routine quotidiana.

Riuscire a PRENDERE SONNO, allevia il forte mal di testa: una volta addormentati, il corpo modifica le sue frequenze cerebrali e spesso al risveglio il soggetto non presenta più dolore intenso.

Fattori scatenanti emicrania

Fattori scatenanti l’emicrania

MAL DI TESTA: RIMEDI FITOTERAPICI

Ci sono alcuni piante che vengono utilizzate come rimedi naturali per lenire i fastidi della cefalea e dell’emicrania. Tra queste troviamo:

1)SALICE (Salix Alba) La radice della pianta ha proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antireumatiche ed antispasmodiche, dovute alla presenza di glicosidi fenolici (soprattutto salicina) e flavonoidi (quercetina). Pertanto è molto usato in composti, per alleviare le cefalee. La sua corteccia viene impiegata principalmente per sindromi reumatiche osteoarticolari; mialgie; nevralgie; mal di testa; sindrome influenzale; malattie da raffreddamento.

2)ARTIGLIO DEL DIAVOLO (Harpagophytum procumbens): la radice è impiegata come analgesico e antipiretico nel trattamento della cefalea provocata da artrosi cervicale o mal di denti. L’efficacia antidolorifica e antinfiammatoria degli harpagosidi contenuti nella radice la rendono una pianta attiva soprattutto sulle ossa e articolazioni, nelle situazioni che causano dolore e infiammazione come mal di testa, dolori generici alla cervicale, tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, sciatica, artrite, artrosi.

3)REISHI (Ganoderma lucidum): grazie ai triterpeni e agli steroidi presenti in esso, il Reishi presenta delle proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, molto importanti nella cura dell’emicrania, simili ai farmaci di sintesi come il paracetamolo, l’ibuprofene e i cortisonici in genere con il vantaggio però che, essendo completamente naturale, non sviluppa i pesanti effetti collaterali di questi farmaci.

Tra i componenti del Ganoderma lucidum c’è anche l’adenosina, un importante elemento capace di calmare la tensione nervosa perché rilassa sia la muscolatura che il sistema nervoso centrale riducendo così l’ansia, lo stress e la stanchezza fisica, tutte cause di emicrania. Inoltre l’adenosina ha l’importante funzione di favorire il metabolismo e di mantenere o ripristinare l’equilibrio ormonale, funzione importantissima durante il ciclo mestruale e quindi nel combattere l’emicrania che si presenta in questo periodo.

4)CUMUNO NERO (Nigella Sativa): Pianta della tradizione erboristica islamica, tanto da essere citata nel Corano come panacea di ogni male, la nigella è il rimedio principale per la cefalea essenziale, cioè il mal di testa dovuto a reazioni vasomotorie nelle arterie della testa. Spesso questo tipo di disturbo accompagna la persona per tutta la vita. Chi ne soffre la sente arrivare con sintomi precisi come vertigini, disturbi della vista, aura. Contro la cefalea essenziale si utilizza  la tintura madre di nigella che ha un veloce effetto antistaminico e antidolorifico. Favorisce la normalizzazione della circolazione encefalica, con effetto sedativo sulla fotofobia e sulla nausea.

5)COENZIMA Q10 o ubichinone, è una sostanza lipofila naturale necessaria per tutti i processi cellulari che richiedono energia. . È stato ipotizzato che il coenzima Q10 può essere utile nella prevenzione del mal di testa a causa del suo ruolo vitale nel sostenere le riserve di energia mitocondriale. Oltre alle sue azioni come trasportatore di elettroni, esercita anche un effetto antinfiammatorio,  prevenendo l’eccessiva produzione di specie reattive dell’ossigeno e inibendo la perossidazione della membrana lipidica e l’ossidazione dell’acido nucleico. Questo aiuta con la componente infiammatoria dell’emicrania. Recentemente, si è visto che il coenzima Q10 somministrato a pazienti con emicrania provoca una diminuzione del CGRP, che è un importante peptide vasoattivo coinvolto nella patogenesi dell’emicrania.

6)ZENZERO: è uno dei cibi antinfiammatori per eccellenza ed è molto efficace al riguardo. La radice polverizzata in infusione o miscelata al miele contiene molecole antistaminiche e sostanze narcotiche naturali che diminuiscono la percezione del dolore. Basta mezzo cucchiaino al giorno di radice polverizzata.

Zenzero e mal di testa

Zenzero contro il mal di testa

MAL DI TESTA: LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE COME TECNICA DI INTERVENTO

Il massaggio delle dita dei piedi è utilizzato per la cura di molti disturbi alla testa.

Ogni dito ha una parte superiore definito TETTO, una parte  CENTRALE ed una parte inferiore definita RADICI

Tecnica:

1)Massaggiare tutto il piede esplorandolo per trovare i punti dolenti

2)Sfregare e massaggiare il tetto con il pollice o con un oggetto in giada

3)Sfregare tutto il dito, dalla radice al tetto e viceversa, con il pollice

4)Con pinza formata da pollice e indice stringere lateralmente la testa, centro e radici

5)Tirare ciascun dito dalla radice al tetto

Riflessologia e mal di testa

Riflessologia e mal di testa

Dott.ssa Maria Chiara Destro

Blog Maria Chiara Destro Padova

Maria Chiara Destro (@mariachiaradestro.it)

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